Hanno detto di Lui...
...La realtà tende a dissolversi nel colore, anzi vari colori, che non si sovrappongono e mischiano però, ma che si affiancano rispettando così le linee identificative del soggetto…..
Una pittura dotta quella di Paolo Vannini,che raccoglie in sé la grande esperienza cubista, mediata però dal segno elegante di un Matisse (specie nelle figure) o quello sognante e irreale di Paul Klee (in taluni paesaggi), senza trascurare la lezione di alcuni italiani come Sironi, il tutto però rivissuto attraverso l’esperienza coloristica dei “Fauves”. Anzi nella pittura del Vannini il gusto del colore è elemento predominante tanto da divenire quasi cosa viva. La sua quindi, non è una mera rivisitazione di grandi movimenti artistici del novecento, ma una personale attività pittorica che lo porta a conciliare esperienze diverse (peraltro perfettamente assimilate e quindi non legame ma elemento superato e solida base per progressi futuri) nel nome della ricerca di una realtà solo apparentemente scomposta perché alla fine, tutto concorre a crearne una assai più viva e palpitante: tanto che in lui non si può parlare di astrattismo, in quanto mantiene sempre un rapporto diretto con la realtà stessa. Il risultato è un profondo lavoro psicologico; come se il pittore, indagando sempre più in profondità il soggetto, volesse trovarne l’essenza ultima e la razionale collocazione e ragione di esistere nello spazio e nella realtà, e questo lo ottiene ricercando un equilibrio compositivo e coloristicocce placa e soddisfa lo sguardo, ma anche l’ansia interiore che lo spinge a dipingere.
Dott. Andrea Bolognesi
Un'attiva ricerca, dopo trent'anni di attività artistica e culturale, ci pone Paolo Vannini nella condizione di esprimere una sensazione pittorica in termini di netta originalità nelle sue ultime opere. Le esperienze neo cubiste, vengono vissute in termini fortemente spirituali, con una pittura piena di valori proveniente da espressione Estrarte, a simboleggiare le sue immagini, liriche interpretazioni, con la cromatologia della tavolozza. L'artista ottiene una grande intensità luminosa che poi è un forte sostegno dell'opera stessa.
Marcello Meucci (Pittore)
E' il colore che fa da protagonista nei quadri del Vannini siano questi realizzati ad olio su tela, su compensato o granulino, ad acquerello, a china o stendendo direttamente il colore sulla tela dal tubetto. Un colore talvolta tenue e leggero, altre volte più acceso e caldo, ma sempre capace di imprimere forza ed energia grazie ad accostamenti contrastanti, come il blu col rosa, del nero col giallo o del rosso col verde.... steso quindi con tocchi vigorosi tali da lasciare spesso sulla tela grumi corposi e consistenti; un colore tratto da una tavolozza che ne è stracarica e che testimonia una fervida e incessante attività.
Donatella Nesti (Giornalista)
...Non c'è niente di scontato e di banale nelle realizzazioni di Vannini, c'è anzi la meditazione e la continua ricerca attraverso l'uso del segno e del colore
(da "Metropoli")
In queste opere si nota e si apprezza un sapiente lavoro di spatola e un'armonia cromatica che non nasce per caso ma è volutamente inserita nella maniera artistica che così riesce a infondere nei suoi lavori quell'atmosfera di realismo che li distingue...
Giuseppe Medaglini
Paolo Vannini è un pittore che vive accanitamente nel suo tempo. Vannini medita e ricerca col segno e col colore, è il suo modo di tentare di uscire da un involucro dove non s'intende più il bene e il male. Viviamo tutti in una ragnatela che ci offende e da cui non riusciamo a liberarci. E' il tempo dell'uomo nel labirinto. Davanti ai disegni e alle tele di Paolo Vannini bisogna fermarsi, studiare, trovare il modo di entrare dentro i segni e scoprirne l'arcano, ognuno vede i contenuti, i soggetti in forme diverse...
Roberto Spadoni (Giornalista)
...Questa pittura realizzata in effetti e definisce con la presenza dei suoi ambienti e dei suoi oggetti quotidiani una rarefazione superficiale e continua. E' tuttavia un ritratto di persone virtuali dentro un traffico di relazioni ossessive, di ordini senza tregua, un racconto immaginario di affari, di eventi poco puliti, devastatori che descrivono nel colore e nel segno, un traffico caotico di intrighi, di pause...
Armando Franceschini (Critico d'Arte)